Michelangelo Buonarroti ci ha insegnato come l’architettura non sia altro che l’ordine, la disposizione delle parti tra loro, la convenienza e la distribuzione. Principi riscontrabili anche nel progetto per la nuova uscita delle Cappelle Medicee a Firenze, firmata dallo Studio Zermani Architettura e inaugurata poche settimane fa. Ironia della sorte, l’opera è stata aperta al pubblico proprio nel momento in cui il Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici bocciava definitivamente la realizzazione di un’altra uscita, sempre a Firenze: quella degli Uffizi, ideata circa 25 anni fa da Arata Isozaki, che aveva previsto una loggia monumentale in acciaio e pietra serena (con quattro statue centrali) che, pur mostrando i segni della contemporaneità, trovava continuità e riferimenti nella storia, ispirandosi alla vicina Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria. Ipotesi sostituita con il discutibile Giardino di Flora, un’idea che punta tutto su un’incomprensibile storicizzazione che richiama il giardino all’italiana composto di tante isole verdi, dimenticando quanto diceva Karl Kraus a proposito della necessità di un linguaggio del proprio tempo: “Devo comunicare agli Esteri qualcosa di rovinoso: un tempo la Vienna vecchia era nuova!”. Fortunatamente, diversa sorte ha avuto l’uscita posta su via Canto dei Nelli. La sua architettura dalla pura forma geometrica di marca contemporanea, si combina discretamente con la dimensione monumentale delle architetture storiche circostanti, che ci riportano alla sacralità della loro funzione: quella di accogliere le memorie di una famiglia, di una dinastia – prima i Medici e dopo i Lorena – che le hanno adibite a luoghi di sepoltura e commemorazione dei propri antenati. Il volume stereometrico, con la sua autonomia formale, denuncia la presenza dello spazio ipogeo ed è realizzato in travertino di Rapolano, per stabilire una sintonia con i materiali presenti, ma allo stesso tempo conformandosi con le strutture circostanti, coinvolgendo sia gli edifici storici perimetrali sia lo spazio della città, definendo una nuova piazza che si relaziona con gli altri spazi pubblici.

La nuova uscita delle Cappelle Medicee a Firenze. Risalita verso la luce / Iacomoni, Andrea. - In: IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 2284-1369. - (2023).

La nuova uscita delle Cappelle Medicee a Firenze. Risalita verso la luce

Iacomoni Andrea
2023

Abstract

Michelangelo Buonarroti ci ha insegnato come l’architettura non sia altro che l’ordine, la disposizione delle parti tra loro, la convenienza e la distribuzione. Principi riscontrabili anche nel progetto per la nuova uscita delle Cappelle Medicee a Firenze, firmata dallo Studio Zermani Architettura e inaugurata poche settimane fa. Ironia della sorte, l’opera è stata aperta al pubblico proprio nel momento in cui il Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici bocciava definitivamente la realizzazione di un’altra uscita, sempre a Firenze: quella degli Uffizi, ideata circa 25 anni fa da Arata Isozaki, che aveva previsto una loggia monumentale in acciaio e pietra serena (con quattro statue centrali) che, pur mostrando i segni della contemporaneità, trovava continuità e riferimenti nella storia, ispirandosi alla vicina Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria. Ipotesi sostituita con il discutibile Giardino di Flora, un’idea che punta tutto su un’incomprensibile storicizzazione che richiama il giardino all’italiana composto di tante isole verdi, dimenticando quanto diceva Karl Kraus a proposito della necessità di un linguaggio del proprio tempo: “Devo comunicare agli Esteri qualcosa di rovinoso: un tempo la Vienna vecchia era nuova!”. Fortunatamente, diversa sorte ha avuto l’uscita posta su via Canto dei Nelli. La sua architettura dalla pura forma geometrica di marca contemporanea, si combina discretamente con la dimensione monumentale delle architetture storiche circostanti, che ci riportano alla sacralità della loro funzione: quella di accogliere le memorie di una famiglia, di una dinastia – prima i Medici e dopo i Lorena – che le hanno adibite a luoghi di sepoltura e commemorazione dei propri antenati. Il volume stereometrico, con la sua autonomia formale, denuncia la presenza dello spazio ipogeo ed è realizzato in travertino di Rapolano, per stabilire una sintonia con i materiali presenti, ma allo stesso tempo conformandosi con le strutture circostanti, coinvolgendo sia gli edifici storici perimetrali sia lo spazio della città, definendo una nuova piazza che si relaziona con gli altri spazi pubblici.
2023
architettura; restauro; michelangelo; firenze; progetto
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La nuova uscita delle Cappelle Medicee a Firenze. Risalita verso la luce / Iacomoni, Andrea. - In: IL GIORNALE DELL'ARCHITETTURA. - ISSN 2284-1369. - (2023).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1692696
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